Kenny Barron, il grande pianista nell'Olimpo del jazz al Torino Jazz Festival

Kenny Barron, uno degli maestri viventi della storia del pianoforte jazz, da sempre ipnotizza il pubblico con le sue melodie sensibili e contagiose. Considerato dalla Jazz Journalists Association il miglior pianista, il quasi ottantenne con la predilezione per i ritmi latini vanta di 9 nominations ai Grammy ed è mentore di molti dei nuovi giovani talenti di oggi.

Barron, nato a Filadelfia nel 1943, fa il suo debutto sulle scene internazionali nel 1962, e vanta di oltre mezzo secolo di collaborazioni artistiche di alto livello come Freddie Hubbard, Joe Henderson, Stan Getz, che gli hanno permesso di raffinare sempre di più il suo fraseggio.

Impossibile non rimanere affascinati dalla sua musica, in grado di trasformare i teatri nella New Orleans di Marie Laveau, la mistica regina del voodoo che lui stesso omaggia e alla quale ha dedicato un brano. Ed è proprio venendo catapultati nella culla del jazz che gli spettatori assistono alle sue leggendarie composizioni.

Proprio com'è successo ieri sera a Torino, in occasione del concerto “80th Birthday Tour", nell'ambito dell'undicesima edizione del Torino Jazz Festival. Tra gli ospiti più attesi, con il suo congeniale trio, insieme a Kiyoshi Kitagawa (contrabbasso) e Johnathan Blake (batteria), ha visto il tutto esaurito alle OGR.

Una vera e propria leggenda vivente, uno degli ultimi campioni della cosiddetta "Golden Age" del jazz, Kenny Barron oltre alla capitale piemontese ha incluso anche Cremona (il 27 aprile sarà ospite del Cremona Jazz) nel suo breve tour europeo in occasione del suo 80esimo compleanno.

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Krizia Ribotta Giraudo

Giornalista, blogger e digital marketer, con la passione dei viaggi, per scoprire nuove culture e vivere avventure degne di una serie su Netflix. Possibilmente con il guardaroba di Olivia Pope.
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