Il castello di Hohenschwangau, un viaggio tra storia, leggende e magiche bellezze

Adagiato lungo la suggestiva Strada Romantica, sopra il pittoresco villaggio omonimo, sorge il castello di Hohenschwangau, che fu il rifugio d'infanzia di re Ludovico II di Baviera. Con origini risalenti al XII secolo, l’edificio fu acquistato nel 1832 da Massimiliano II, padre di Ludovico, che lo trasformò in una residenza neogotica grazie all'opera dell’architetto italiano Domenico Quaglio.

Le origini del castello di Hohenschwangau

Le origini di Hohenschwangau affondano nelle fondamenta di un'antica fortezza medievale, Schwanstein, costruita dai cavalieri dello Schwangau  nel XII secolo. Abbandonato nel XVI secolo e lasciato in rovina, il castello fu riscoperto nel 1829 da Massimiliano II di Baviera, - padre di Ludovico II - durante una passeggiata nella valle, innamorandosi della sua posizione panoramica e della bellezza del paesaggio.

Lo trasformò in un capolavoro architettonico, arricchendolo con dettagli gotici e Tudor grazie all’abilità dell’architetto Domenico Quaglio. Una targa nel cortile ne ricorda la rinascita: “Fatto riedificare dal Principe ereditario Maximilian di Bayern nell’anno del Signore 1836.”

Il castello non fu solo una residenza regale ma anche un luogo di cultura e ispirazione: qui, infatti, Ludovico II accolse il compositore Richard Wagner, che vi presentò alcune delle sue opere più celebri, tra cui Tristano e Isotta e I Maestri Cantori di Norimberga.

Dopo la sua morte, nel 1864, la madre di Ludovico, Maria di Prussia, curò il maniero con dedizione, arricchendone i giardini con piante raccolte durante i suoi viaggi alpini. Nel 1905, il castello fu dotato di elettricità dal principe Luitpold, rendendolo uno degli edifici più moderni dell’epoca.

Oggi, il castello di Hohenschwangau è un museo che attira oltre 300.000 visitatori l’anno, offrendo uno sguardo sulla giovinezza del “re delle fiabe” e conservando intatta la sua magia, nonostante i secoli e le guerre. Un simbolo senza tempo della Baviera e delle sue leggende.

Le sale imperdibili del castello di Hohenschwangau

Visitare il castello di Hohenschwangau significa immergersi in un viaggio attraverso storia, leggenda e arte. Tra le sale più affascinanti che meritano assolutamente una visita, te ne consigliamo 8, che ti sapranno stupire:

  • la Sala degli Eroi: la più grande e simbolica del castello, ricca di rimandi alle leggende germaniche, come il trionfo in bronzo dorato ispirato alla saga dei Nibelunghi;
  • la Sala del Cavaliere del Cigno: un omaggio alla leggenda di Lohengrin, con pitture firmate da Michael Neher e Lorenzo Quaglio. Al centro, un prezioso centrotavola in argento, dono degli Svevi di Baviera per le nozze di Massimiliano e Maria von Hohenzollern;
Castello di Hohenschwangau - Sala del Cavaliere del Cigno -  © Thomas Guenter
  • la Camera della Regina Maria: decorata in stile orientale, richiama i viaggi di suo marito Massimiliano in Turchia e riflette un gusto esotico e raffinato;
Castello di Hohenschwangau - Camera della Regina Maria -  © Thomas Guenter
  • la Sala degli Hohenstaufen: ex spogliatoio e sala musicale del re, ospita il pianoforte suonato da Richard Wagner durante esclusivi concerti privati per Ludovico II;
Castello di Hohenschwangau - Sala degli Hohenstaufen
  • la Cappella Privata: un gioiello spirituale che custodisce due splendide icone russe, dono dello zar Alessandro I;
  • la Sala di Berchta: dedicata alla madre leggendaria di Carlo Magno, si collega al mito germanico secondo cui Carlo sarebbe nato sulle rive del lago di Starnberg, lo stesso luogo dove Ludovico II trovò la sua misteriosa fine;
Castello di Hohenschwangau - Sala di Berchta -  © Thomas Guenter
  • la Camera del Tasso: la camera da letto reale, così chiamata per i dipinti che narrano la storia di Rinaldo e Armida della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Qui, nel 1871, Ludovico II firmò la “lettera imperiale” che sancì l’elezione di Guglielmo I a imperatore tedesco, un atto che segnò la fine della sua epoca di sogni;
  • la Cappella Neogotica: un tempo armeria e sala per la lirica d’amore cortese, oggi accoglie la Messa ogni domenica e nei giorni festivi.

Ciascuna di queste sale racconta storie, leggende e capolavori artistici, rendendo il castello di Hohenschwangau un luogo magico e senza tempo, specchio della vita e dei sogni di Ludovico II.